Quando la sede municipale di Stra (Città Metropolitana di Venezia) si trasferirà nella storica Villa Loredan, non appena terminati i restauri, nella piazza principale si creerà un vuoto funzionale che metterà in evidenza l'inevitabile destino di questo centro: lo svuotamento conseguente al suo abbandono da parte della realtà produttiva del distretto della calzatura. La calzatura ha trainato lo sviluppo del centro di Stra fin dal dopoguerra, riempiendolo di piccole fabbriche, negozi di pellami, studi di modellisti, piccole attività artigianali di supporto, e poi tutto il resto, studi professionali, negozi al dettaglio, banche....
La crisi economica degli ultimi dieci anni ha solo accelerato un fenomeno in corso da tempo: la specializzazione verso articoli di lusso, lo spostamento delle fabbriche verso i più vicini quartieri artigianali, le delocalizzazioni in paesi lontani, l'acquisto delle attività da parte di marchi stranieri poco interessati ad investire in loco. Senza contare l'utilizzo da parte dei nuovi lavoratori stranieri impiegati nel comparto, delle residenze circostanti la piazza, con un progressivo degrado dovuto alla mancanza delle manutenzioni e delle ristrutturazioni necessarie. In occasione dell'evento Open! 2018, promosso dall'Ordine degli architetti, ho coinvolto l'amministrazione comunale nell'organizzazione di una tavola rotonda con i professionisti locali, una sorta di brain storming per cercare di agganciare, attraverso la predisposizione di nuovi strumenti urbanistici, il futuro di quest'area.